Parco Polì – Percorso Botanico area Est-Nord

Parco Polì – percorso botanico area est-nord

Il Parco Polì (o Parco di via Cavour) di Novate Milanese, delimitato da via Brodolini a ovest (a partire dalla rotonda del Cimitero Monumentale) e da via Cavour a nord, è un parco con una superficie di oltre 80 000 mq. Racchiude al suo interno il Complesso o Centro Sportivo Polì (piscine e palestra).

Qui descriviamo il percorso botanico dell’area del parco a est e a nord del Centro Polì. Un altro percorso botanico ne descrive l’area a ovest (vedi la mappa qui sotto a sinistra).

L’area nord-est del parco comprende più di 120 alberi suddivisi in 27 specie diverse.

All’interno della area si trova parte del Nuovo Bosco di Novate, costituito nell’ambito di EXPO 2015: le essenze arboree e arbustive forestali presenti, essendo attualmente di piccole dimensioni, non sono state incluse nella sopraccitata conta.

Il percorso botanico inizia a nord, dall’accesso di via Cavour, e termina a sud-est, nel parcheggio del Polì, nel punto dove inizia il percorso botanico dell’area ovest.

Percorso

(mappa a sinistra: divisione del Parco Polì nei due percorsi botanici dell’area ovest e dell’area est-nord; a destra: percorso dell’area nord-est)

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Figura 1

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Iniziamo il percorso dell’area nord-est da via Cavour, di fronte al civico 51D. L’ingresso, Figura 1, è delimitato da contenitori con arbusti striscianti di Cotoneastro (Cotoneaster horizontalis) e, a destra, anche cespugli di Ligustro comune.

Figura 2

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Figura 3- particolare frutti immaturi

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Di fronte all’ingresso vediamo un viale alberato con 12 Tigli a Foglia Piccola o Selvatico (Tilia cordata), 6 per parte, Figura 2, che quando in fiore emanano un profumo intenso. Questo Tiglio ha la foglia più piccola rispetto al comune Tiglio ibrido, inoltre la superficie superiore della foglia è di colore verde scuro mentre la pagina inferiore è più chiara e di colore grigiastro. Il frutto è tipico di tutti i Tigli, Figura 3: è alato per poter volare a mo’ di elicottero e portare i semi il più lontano possibile dalla pianta madre. Al termine del viale c’è una rotonda delimitata da un basso muretto ad uso panchina.

Foto 3b

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Foto 3c

Non percorriamo il filare dei Tigli ma iniziamo il percorso dal vialetto che troviamo alla nostra destra (Foto 3b), quindi entriamo nel prato delimitato dal vialetto stesso e da via Cavour (Foto 3c).

Figura 4
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Prossimi al confine con via Cavour, disposti su due file parallele alla strada, si possono ammirare alcuni alberelli ornamentali di varie specie. Nella fila più distante dalla strada, intervallati lungo la fila ci sono 4 Biancospini Paul’s Scarlet (Crataegus laevigata varietà ‘Paul’s Scarlet‘), Figura 4, dalle belle infiorescenze di fiori doppi colorati di rosa-rosso. E’ una varietà selezionata in vivaio nel ‘800 da un comune Biancospino, il Biancospino Europeo. Davanti ad uno di questi alberelli notiamo un cespuglio di Biancospino a fiori semplici bianchi, emesso probabilmente dal portainnesto selvatico.

Figura 5 – a b c

Intervallati a questi biancospini, troviamo 1 Biancospino di Lavalle (Crataegus x lavallei varietà Carrierei), Figura 5 a-b-c. Specie ibrida (indicata dalla x) tra due specie americane, è un albero molto ornamentale sia per i fiori bianchi (che fioriscono in tarda primavera) che per i frutti rossi. E’ una specie che ha la lamina fogliare intera, non lobata, diversamente dai comuni Biancospini, e 1 Ciliegio Kanzan (Prunus serrulata “Kanzan”), Figura 7, che è uno dei ciliegi di origine giapponese con il fiore doppio di colore rosa intenso. La fioritura precede l’emissione delle foglie che, da giovani, sono di color bronzeo per poi diventare verdi, tipiche dei ciliegi.

Oltre troviamo intervallati altri 3 Biancospini di Lavalle.

Figura 6

Nella fila prossima alla strada osserviamo 5 Peri Chanticleer (Pyrus calleryana Chanticleer), Figura 6, specie ibrida di origine cinese. Alberello dai fiori bianchi, è molto diffuso nelle alberature stradali in quanto ha una chioma piramidale, quindi poco espansa. A Novate, ad esempio, lo si trova lungo via Bollate, via Piave e nella prima parte di via XXV Aprile. Le foglie sono relativamente piccole e cuoriformi (tipiche dei peri), di un colore verde intenso, i frutticini sono tondi o leggermente piriformi.

Inoltre troviamo un altro Biancospino di Lavalle con un ricaccio (davanti al tronco) di Biancospino selvatico dal portainnesto.

Figura 7

Nel prato, non distanti dalla fila più interna di alberelli, si trovano due Peri Chanticleer e due Ciliegi Selvatici (Prunus avium) con fiori semplici bianchi. Probabilmente in origine anche questi erano Ciliegi Kanzan, ora inselvatichiti in quanto il portainnesto del Kanzan è il Ciliegio Selvatico che può emettere rami vigorosi da sotto il punto d’innesto, rami che nel tempo prendono il sopravvento su quelli deboli del Kanzan.

Figura 8

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All’angolo tra via Cavour e la recinzione dell’abitazione che fa angolo con la via, Figura 8, osserviamo un grande Ciliegio (Prunus avium), che produce una delle tante varietà di ciliegie dolci, originate e selezionata dal Ciliegio Selvatico, e un Fico (Ficus carica)

Figura 9 – sullo sfondo in lato est del Frutteto Fiorito


La recinzione dell’abitazione è piantumata con una siepe di Viburno (Viburnum, specie non determinata).

Si raggiunge così il lato est del Frutteto Fiorito, area con pergolato e diverse specie di alberi da fiore della famiglia delle Rosacee (Ciliegi, Albicocco, Meli, Biancospino), Figura 9.

E’ un angolo molto interessante e bello, anche se trascurato da tempo. Date le sue caratteristiche e le numerose specie presenti, il Frutteto Fiorito verrà trattato a sé, in un documento specifico.

Figura 10


Ritornando verso il punto di partenza del percorso, restando però nel prato per quanto vicini al vialetto, Incontriamo numerose piantine con la plastica protettiva alla base (ben visibili nelle foto 8 e 9): sono parte del Nuovo Bosco di Novate di cui parleremo più avanti.

Sempre nel prato incontriamo, oltre ai due peri e ai due Ciliegi Selvatici già descritti in precedenza, 1 Cornus Florida (Cornus florida), Figura 10, bell’arbusto di origine nord americana con ampie foglie terminali bianche (brattee: falsi petali) che circondano e fanno risaltare i piccoli insignificanti fiori.

Appartiene allo stesso genere degli arbusti presenti spontaneamente in Italia: il Corniolo (Cornus mas) e la Sanguinella (Cornus sanguinea).

Figura 11


Terminata “l’esplorazione” del prato, percorriamo ora il vialetto tornando in direzione del Frutteto Fiorito. A sinistra, dopo un’area a prato, notiamo un gruppo di alberi e arbusti che creano una grande macchia verde, Figura 11. Al suo esterno troviamo un cerchio di 6 Liquidambar (Liquidambar styraciflua), di cui 2 sofferenti: è un albero nord americano con le foglie che ricordano vagamente quelle degli Aceri (ma con i frutti totalmente diversi, più simili a quelli del Platano). In autunno assume una bella colorazione rossa-aranciata.

Figura 12


All’interno della macchia incontriamo 9 arbusti (in gruppi di tre) di Melograno (Punica granatum), specie di origine medio orientale naturalizzata in tutto il bacino del Mediterraneo, e 6 Cornus Florida Rubra (Cornus florida var. Rubra), Figura 12, stessa specie degli arbusti con le brattee bianche ma di diversa varietà, questa ha le brattee di un intenso colore rosa.

Figura 13


Proseguendo sul vialetto principale, lasciamo a sinistra un piccolo e corto vialetto con 5 Tigli a Foglia Piccola allineati a sinistra, Figura 13.

Questo vialetto termina con un bell’esemplare di Cedro Atlantico Argentato, circondato da due panchine a semicerchio in cemento, che si ritroverà e descriverà più avanti, proseguendo il percorso botanico.

Figura 14

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Continuando lungo il vialetto arriviamo all’aiola con al centro, leggermente sopraelevata, una fontanella e circondata a sud da una lunga panchina a semicerchio in cemento, Figura 14.

Quando il Parco venne creato, nell’aiola furono piantumate varie specie di erbe aromatiche; oggi non più presenti.

Prima di raggiungerla, a sinistra si trovano 2 Ciliegi Selvatici, anche in questo caso probabili residui di Ciliegi Kanzan in cui il portainnesto selvatico ha preso il sopravvento. Lo si nota in uno dei due alberelli, dove sono ancora visibili i rami secchi del Ciliegio Kanzan

Figura 15

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In primo piano uno dei due Ciliegi Selvatici e in secondo piano il semicerchio degli 8 Spino di Giuda.

Alle spalle della panchina di cemento ci sono 8 alberi Spino di Giuda (Gleditsia triacanthos inermis), una leguminosa nord americana molto simile alla Robinia da cui differisce per i piccoli fiori giallastri e i lunghi bacelli, fino a 40 cm, contenenti i semi (la Robinia ha fiori bianchi a grappolo e bacelli lunghi 10 cm).

La specie tipica ha le spine molto lunghe, presenti anche sul tronco; nei parchi si pianta il mutante naturale inermis, senza spine.

Figura 16

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Passiamo l’aiola con la fontanella e, avendo raggiunto il confine con il percorso botanico dell’area ovest, prendiamo il vialetto a sinistra in direzione della recinzione del Centro Polì. Sul lato destro, vicini alla recinzione, ci sono 3 Alberi delle Lanterne Cinesi o Koelreuteria (Koelreuteria paniculata), di cui 2 alberi nella varietà piramidale. La Koelreuteria è un alberello di origine cino-giapponese, con foglia composta e bella fioritura a grappolo di piccoli fiori gialli seguiti dai caratteristici frutti a “lanterna” che persistono sull’albero durante l’autunno (Figura 16).

Figura 17 – visione d’insieme del vialetto con in fondo a sinistra il Cedro Atlantico Argentato.

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Proseguendo vediamo a destra dei cespugli di Veigelia, arbusti con copiosa fioritura primaverile, e 3 Ontani, di cui 2 Ontani Napoletani (Alnus cordata) con le foglie cuoriformi e lucide e 1 Ontano Nero (Alnus glutinosa) molto sofferente, con le foglie arrotondate, senza apice.

Figura 18

Gli Ontani hanno frutti simili a piccole pigne (pur non essendo Conifere), per questo, quando portano i frutti, gli Ontani non sono confondibili con altre specie.

Figura 19 – frutti degli Ontani

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Ripartendo dall’inizio del vialetto, a sinistra incontriamo 2 Ontani Napoletani con vicino degli arbusti di Abelia (specie molto simile alla Veigelia), soffocati da Caprifoglio Giapponese, un rampicante molto vigoroso, foto 15 (in primo piano il Caprifoglio), e dalla Clematide Vitalba, altro rampicante vigoroso. A seguire altri 3 Ontani Napoletani un’Abelia molto sofferente.

Figura 20


Arriviamo all’esemplare solitario di Cedro Atlantico Argentato (Cedrus atlantica glauca) Figura 20, di cui avevamo già accennato. E’ una bella Conifera, appartenente alla famiglia dei Pini e degli Abeti, con le foglie riunite in ciuffi di 20-40 aghi, ed è una delle tre specie di cedri ornamentali utilizzate nei parchi e nei giardini (insieme al Cedro del Libano e a quello dell’Himalaya o Deodara). Si distingue facilmente dalle altre specie per la colorazione grigio-bluastra delle foglie.

Figura 21

Figura 22
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Proseguendo lungo il vialetto arriviamo ad una delle aree del NUOVO BOSCO di NOVATE, Figura 21, progetto di rimboschimento nell’ambito delle ricostruzioni ecologiche compensative di EXPO 2015, piantumato con alberi e arbusti forestali da ERSAF (Ente Forestale Regionale), quali Evonimo, Biancospini, Nocciolo, Quercia Farnia e Rovere, Ginestra, Aceri, Pioppi, Olmi, Carpino e altri (nella lista ci sono 33 specie diverse!).

Il sequestro dell’area a est del Parco, per possibile inquinamento da scarichi, attualmente delimitata da una recinzione in plastica rossa, ha tolto la possibilità di impiantare il bosco nell’area originariamente prescelta (oltretutto con già presenti alberi sviluppati, foto 18 sul fondo). Quindi il bosco nel Parco Polì è nato in una situazione di compromesso. La manutenzione sarà a carico della Regione per 5 anni poi il tutto passerà al Comune di Novate (salvo inesattezze, nel 2019). Pertanto, in vista delle future decisioni dell’Amministrazione e per poterne usufruire e godere da parte della cittadinanza, è opportuno fin da ora occuparsi di come farlo diventare un vero bosco perché attualmente la disposizione delle piantine in file parallele ed uniformemente spaziate non danno e non daranno alcuna parvenza di bosco all’impianto. Dal Protocollo di attuazione del progetto:

“Per uno sfruttamento più razionale dello spazio da parte delle chiome, verrà preferito il modulo a quinconce (= disposizione sfalsata a 5, come i pallini del numero 5 sui dadi) rispetto a quello per linee parallele. Il sesto di impianto 2 x 3 m sarà di tipo irregolare e varierà in relazione all’utilizzo prevalente di specie arboree ed arbustive”.

Il modulo parallelo e la mancanza di irregolarità con cui è stato realizzato l’impianto, rendono quindi più problematica la trasformazione delle aree in un bosco naturalizzato. Riprenderemo l’argomento in un documento a parte per poter dare il nostro contributo anche su queste tema, ulteriore opportunità di verde pubblico per Novate.

Figura 23

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Nel Nuovo Bosco, vicino alla recinzione arancione, si staglia un albero di medie dimensioni, probabilmente già presente al tempo dell’impianto. E’ una Quercia Rossa (Quercus rubra), Figura 23 con Quercia a destra, specie americana con foglie molto più grandi, i lobi più incisi e appuntiti rispetto alle nostre querce a foglia caduca (Farnia, Rovere). Una specie molto utilizzata nei parchi.

Figura 24

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Alla nostra destra continuiamo lungo la recinzione del Centro Polì, delimitata da una siepe di Cipresso di Leyland (x Cupressocyparis leylandii), ibrido da incrocio casuale tra un Cipresso e una specie simile al Cipresso, utilizzata quale siepe data la sua crescita veloce e rigogliosa. Dalla siepe fuoriescono piante più o meno sviluppate di infestanti, cresciute da seme, tra le quali vediamo Bagolari, Ligustri, Sambuchi, Robinie.

Figura 25

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Ultima parte della recinzione del Centro Polì con arrivo al parcheggio: a destra le foglie degli Ailanto, a sinistra in fondo il Bagolaro (non più esistente, tagliato in quanto pericolante)).

Quasi al termine della siepe, sempre alla nostra destra e prossimi al cancello di ingresso al Centro Polì, vediamo numerosi Ailanti (Ailanthus altissima), specie di origine cinese importato nei secoli scorsi, insieme ad una farfalla, in alternativa al Gelso e al baco da seta.

Il progetto venne abbandonato a causa della cattiva qualità della seta ma l’Ailanto si diffuse e oggi è diventata una pianta infestante, ancor più della Robinia.

NOTA: il BAGOLARO (Celtis australis) visibile nella foto (Figura 25) è stato tagliato a settembre in quanto pericolante.

Figura 26

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A sud del cancello d’ingresso del Centro Polì si estende il parcheggio, diviso in due parti dalla lunga aiola centrale.

A est del parcheggio, fino alla recinzione arancione dell’area sotto sequestro, sono piantumati gli alberelli del Nuovo Bosco, con qualche pianta più sviluppata di altre, foto 20, soprattutto Pioppi, sia il Pioppo Nero (Populus nigra), con le foglie triangolari uniformemente verdi, che il Pioppo Bianco (Populus alba), con le foglie lobate e la pagina inferiore biancastra, e Olmi Campestri (Ulmus minor), di cui uno già albero adulto molto sviluppato, con le caratteristiche foglie asimmetriche alla base e, in molti casi, con la presenza di galle fogliari causate dalle punture di afidi parassiti, Figura 27.

Figura 27
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Figura 28

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Figura 29

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Nell’aiola centrale del parcheggio vediamo 7 Corbezzoli (Arbutus unedo), sempreverde tipico della macchia mediterranea, con fiori campanulati bianchi e frutti rossi edibili (provateli!). A fianco, in alto foto dell’arbusto davanti al cancello d’ingresso al Centro Polì, e in basso un particolare dei frutti maturi. Inoltre troviamo 5 Ornielli o Albero della Manna (Fraxinus ornus), un Frassino più piccolo rispetto al Frassino Comune, ma con la stessa struttura composta delle foglie e la forma dei semi secchi alati, oltre a cespugli di Olmo Campestre.

Figura 30

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Al termine, nel punto più a sud del nostro percorso, notiamo 3 Betulle Bianche (Betula pendula) con la tipica corteccia bianca e i rametti pendenti e dei cespugli di Lauroceraso, chiamato impropriamente Lauro (nome volgare dell’Alloro), specie con grandi foglie sempreverdi, molto utilizzata per formare siepi, e di Ligustro comune.

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Sui due lati lunghi esterni del parcheggio. troviamo numerosi Ornielli allineati su due file di 15 alberi ciascuno, una a a est e l’altra a ovest. Inoltre a ovest, dietro agli Ornielli e piantati in posizione rialzata a fianco della pista ciclo-pedonale, scorgiamo una fila di Aceri Ricci Rossi (Acer platanoides var. Crimson King), albero con la foglia che richiama quella del Platano (da cui il nome scientifico di platanoides) e di colore rosso porpora.

Nell’angolo nord ovest del parcheggio, posizionato all’inizio del ponte ciclo-pedonale, troviamo il Bagolaro da cui parte il percorso botanico Polì area ovest, e quindi qui termina il nostro percorso botanico.

Posted by Giovanni Regiroli

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